Se un tempo l’obeso dimagriva per stare meglio, oggi ci sono molte persone che, pur di dimagrire, rischiano di diventare anoressiche o bulimiche. Queste sindromi, conosciute come anoressia, bulimia e bed hanno come variante comune “il cibo” che, per loro, diventa un vero e proprio “veleno”, tanto che per eliminarlo, si inventano i più disparati mezzi (vomito, purganti, diuretici ecc.). Del resto, anche se l’evoluzione di queste malattie ed i sintomi clinici sono diversi, è anche vero che si potrebbero considerare delle sindromi con aspetti assai comuni e le cui manifestazioni sfumano una nell’altra tanto che l’anoressica può anche essere bulimica e la bulimica diventare anoressica. Per tutte e tre le patologie, la causa principale è quasi sempre quella di un ideale di bellezza che vuole “magro” dappertutto tanto che negli USA è sempre più di moda affermare “mai ricca abbastanza, mai magra abbastanza”. Se l’imperativo è dimagrire ad ogni costo, tuttavia, dopo i chili persi con facilità, l’entusiasmo iniziale si riduce e pian piano comincia ad affiorare una certa depressione, la fame non è più “fame biologica” ma solo “fame nervosa” e l’evoluzione è verso l’anoressia o le abbuffate compulsive. Perciò, anche se il “il metodo a dieta libera”, con guide di auto-aiuto, diari alimentari, tecnica del problem solving ed automonitoraggio ecc. vi fornirà le più moderne tecniche per vincere l’eating emozionale (abbuffate), state sempre alla larga dalle diete “fai da te” e da quelle della “diet industry”, evitando nel modo più assoluto di “giocare” con il cibo ed il vostro peso. Inoltre, non dimenticate mai che, una volta insorte le sindromi appena descritte, per la loro cura occorre sempre rivolgersi a medici che abbiano alle spalle una collaudata esperienza e lunghi periodi di “training” oltre ad un sostegno psicologico da parte della famiglia e di tutte le persone che vi stanno vicino.
Le cause? Tante ma nessuna certa e ben conosciuta in tutti i suoi particolari. Tuttavia, se per la bulimia si ipotizza un “guasto” del centro ipotalamico della sazietà, cosicché l’ingestione di cibo non fa scattare in tempo “il termostato" che dice “basta”, per l’anoressia il problema è più complesso, anche se un ruolo centrale lo gioca senza dubbio sia un ideale di bellezza in cui la parola “grasso” è abolita sia il ricorso alle diete “fai da te”. Tutto questo in generale. Più in particolare, date un’occhiata a queste tabelle che, differenziando la “fame biologica” da quella “nervosa” vi potrebbero aiutare a chiarire meglio il vostro “tipo di fame”.
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